Un nuovo logo per guardare al futuro.

Dopo anni di meritato servizio abbandoniamo il vecchio logo per introdurre il nuovo. Un logo più semplice, più pulito, elegante e con alcune novità. Abbiamo inserito tre parole ad indicare i vari comparti che si sono aggiunti nel tempo. Quella che però non è mai cambiata è la nostra naturale passione verso il mondo del vino e la nostra volontà nel condividerla. La filosofia che è sempre stata alla base dei nostri corsi è evoluta in “Therapy”. Abbiamo aperto le nostre porte anche a tutte quelle aziende che avevano la necessità di approfondire le proprie conoscenze e ampliando la formazione ai propri collaboratori, nasce così “Coaching”. E infine il nuovo progetto: “Wine”. Wine è proprio un vino creato da noi, nato da un’idea molto semplice ma molto ambiziosa. Leggi tutto “Un nuovo logo per guardare al futuro.”

Petit Verdot: questo sconosciuto.

Sempre più spesso mi trovo ad assaggiare vini dove il Petit Verdot viene dichiarato come una componente fondamentale per il vino. Questo vitigno oggi sta sempre più prendendo piede in Italia e soprattutto in alcune zone specifiche. Quest’uva mi ha sempre affascinato per le sue caratteristiche specifiche e distintive, e devo dire che mi piacciono molto. Riesce a donare un colore rosso rubino intenso, con profumi speziati molto particolari e in bocca è pieno asciutto e soprattutto con un tannino ben presente ma mai sgarbato. Si presta molto all’invecchiamento, al taglio con altri vini a cui apporta colore e struttura.

Origine del nome. Ha una maturazione tardiva e per questo deve essere poco verde e molto matura. La traduzione dal francese è appunto “poco verde”. Leggi tutto “Petit Verdot: questo sconosciuto.”

Gli gnocchi di Verona e la ricetta che non esiste!

Quando arriva venerdì gnoccolar mi sento un pò più veronese del solito. Inizia a gennaio quando si ricerca il giono giusto e lo si mette in calendario. Qunado invece si entra nella settimana giusta scatta la ricerca delle materie prime che non devono assolutamente mancare. Il venerdì si magiano gli gnocchi e non esistono situazioni che possano far mancare questa tradizione. Quest’anno, purtroppo, dovrò tradire una parte della tradizione e non sarò presente a casa a mangiarli da mia mamma (solo una versione moderna della festa li vede serviti al ristorante, i puritani invece rigorosamente a casa!). Per questo motivo mi sono adoperato nel richiedere la segretissima ricetta di famiglia.

Credevo di vedere mia madre aprire un vecchio casseto del comò in salotto ed estrarre delicatamente la pergamena e invece nulla… solo un sorriso con risata soffocata. Leggi tutto “Gli gnocchi di Verona e la ricetta che non esiste!”

Due anni per ritrovare un vino!

Questo vino l’ho assaggiato per sbaglio in una piccola enoteca ad Hong Kong mentre aspettavo un amico. Onestamente volevo solo bere un bicchiere mentre aspettavo, ma conveniva più l’acquisto della bottiglia intera che non il bicchiere… tanto poi l’avremo finita insieme. Amante della zona del Sudafrica e dello Chenin Blanc decisi di prendere questa bottiglia mai assaggiata.

Essendo a Hong Kong il costo era decisamente economico e onestamente non mi aspettavo niente di che… ma non si può sempre fare gli enofighetti, ogni tanto si beve e basta ehe eh eh. Molto distratto e con la testa verso la serata, che non verso la bottiglia, ci metto il naso e… vengo rapito immediatamente… mille profumi, stimolano la mia fantasia. Frutta esotica, vaniglia, pan brioche… wow!!! Non vedevo l’ora di assaggiarlo… e in bocca pura poesia: pieno, caldo, armonioso, vellutato e cremoso e una persistenza infinita. Leggi tutto “Due anni per ritrovare un vino!”

Terroir o pura immaginazione?

Uno dei concetti che sento più parlare nel mondo del vino è il “terroir”, tra l’altro una delle cose più belle da sentire. Lo story telling che si è sviluppato attorno a questo immaginario ha dell’incredibile e ogni volta rimango a bocca aperta, e quasi con gli occhi pieni di luce, come un bambino che ascolta una favola ricca di incantesimi, magie, castelli, principesse e cavalieri.

Ma è quando sento dire che “… in questo bicchiere si sente il territorio…” il disco si ferma e mi viene subito da pensare. Cosa ci sente? Quali sono le caratteristiche distintive che hanno fatto riconoscere quel territorio?

Un vino riesce sul serio a portare dentro la sua bevuta tutti i gusti e i profumi di quello specifico territorio? Qual è il confine tra un vino del territorio e un vino espressione della totale ricerca e volontà di un produttore?

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