C’è aria di novità, a settembre al via il nuovo corso alla prima edizione!

Da quando siamo nati non avevamo mai pensato di arrivare ad oggi e prendere una decisione simile. La nostra volontà è sempre stata quella di formare una base di conoscenze e trasferirla nel modo più semplice al consumatore del vino che avesse voglia di appassionarsi a questo mondo e anche a quello del cibo. Abbiamo sempre cercato di formare un consumatore e non un professionista, perché sempre più persone sono attratte da ciò che bevono e mangiano in modo informato. Come associazione siamo riusciti a mettere il nostro focus sul consumatore dandogli la possibilità di scegliere i nostri diversi corsi e creare quel mondo continuativo fatto di amicizia per vivere con noi questa passione attraverso anche cene didattiche, visite guidate, degustazioni o semplici ritrovi.

Oggi, visto il livello che hanno raggiunto i nostri soci e la loro immensa passione nel continuare ad andare oltre, ci hanno spinto a creare un corso, che non vogliamo chiamare “avanzato”, perché parola troppo abusata e che spesso di “avanzato” non ha proprio nulla. Sarà un corso che andrà ad aggiungere un tassello al percorso che abbiamo iniziato con questa associazione e che avete intrapreso con noi. Il corso si chiamerà “Tasting Lover: oltre i confini del vino”. Perché se osserviamo oltre la bottiglia possiamo trovare un mondo; un mondo, appunto, senza confini, senza limitazioni, dove tutto è da scoprire o ricercare.  Ed è nel momento i cui noi abbiamo le conoscenze che possiamo andare oltre. Oggi il fenomeno vino ha portato ad avvicinare sempre più persone verso il proprio universo creando sempre più confusione con tutte quelle informazioni da sparare nel mucchio da rendere sempre più difficile la scelta del consumatore verso i propri gusti. Una scelta che il più delle volte si deve affidare al caso. Le bottiglie, ancora oggi, non contengono quelle informazioni necessarie utili ad identificarlo, trovare gli uvaggi è già un miraggio, figuriamoci capire se è un vino strutturato con affinamento in botte o meno. Dal 28 settembre per cinque giovedì consecutivi, sarà possibile alimentare e far crescere le nostre nozioni e passioni.

Con questo corso vogliamo riuscire a fornire tutte quelle domande che dovranno poi trovare risposte nelle nostre indagini quando degusteremo un vino a casa, in enoteca, in ristorante o in cantina. Far luce su tutti quei termini che spesso si sentono dagli esperti e poi rimane sempre il vuoto; presentare un metodo utile per recuperare tutte le informazioni, per capire il vino, connotarlo e indirizzare i propri gusti. La scheda che sarà utilizzata servirà appunto a porsi le domande giuste, ad analizzare il vino, il luogo e la cantina in ogni suo aspetto e a canalizzare i propri gusti personali. Sì perché è ora di dirlo, non tutti i vini sono buoni e non tutti piacciono a “me”. Il bello del vino è il viverlo in modo soggettivo e se si riesce a metterlo a confronto con le altre soggettività… beh, questo diventa fantastico! Parlare la stessa lingua e scoprire la diversità nella condivisione.

Il fulcro sarà studiare e identificare tutte quelle variabili che costruiscono il vino, sì, perché il vino è un prodotto e non il frutto magico del corso della natura. Il vino è il risultato di precise scelte o fattori incontrollabili che avvengono a priori. Altro termine che non vogliamo utilizzare è “terroir”, oggi troppo usato e spesso usato in modo fuorviante. Sembra che in ogni vino si senta il “terroir”, ossia quei fattori distintivi e unici che legano un vino a quello specifico luogo. Nella nostra visione, invece, l’attore principale da analizzare è il vignaiolo, o meglio le sue scelte che stanno a monte e che hanno come risultato quel vino. È lui con il suo lavoro che mette insieme tutti i tasselli per ottenere il suo prodotto. Questi tasselli sono appunto le composizioni dei suoli, gli uvaggi, le pratiche di coltivazione, le condizioni climatiche e geografiche, le pratiche di cantina, le tecniche di affinamento e lo spazio temporale. Capiremo se nel vino, il produttore ha saputo, o semplicemente voluto valorizzare tutte queste variabili e metterle in evidenza nel suo vino. Ma per far ciò dovremo partire da un concetto che oggi sta creando una vera e  propria dicotomia produttiva ossia su quale strada si è indirizzato il nostro vino: industriale o artigianale? Una strada che tende ad omologare un vino per renderlo circa costante nel tempo per creare brand e concezione di prodotto o un vino che, a seconda dell’intento dell’interpretazione del produttore, tende a valorizzare uno specifico luogo, con delle specifiche uve, in una particolare annata. Chiuderemo il corso con una parte dedicata alle colture eroiche: dove nonostante la natura sia avversa o poco favorevole alla coltivazione o l’intervento dell’uomo, la caparbietà e la sfida hanno saputo proporci delle eccellenze uniche vere e proprie.

Le degustazioni saranno mirate ad integrare i contenuti delle lezioni, quindi a capire i diversi uvaggi come si comportano nelle diverse zone, come gli stessi uvaggi di un medesimo territorio si esprimono, come diverse filosofie produttive possano esprimersi in modo tanto diversi, come le condizioni geo-pedo-climatiche trovino espressione nei vini, come a parità di prodotto e cantina si esprima l’annata e alcuni vini delle “coltivazioni eroiche o estreme”.